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SE SONO UBRIACO E MI METTO A DORMIRE IN MACCHINA, POSSO ESSERE PERSEGUITO PER GUIDA IN EBBREZZA? L'Avvocato risponde 

SE SONO UBRIACO E MI METTO A DORMIRE IN MACCHINA, POSSO ESSERE PERSEGUITO PER GUIDA IN EBBREZZA?

L’avvocato Simone Labonia risponde a questo insolito quesito.

Nel nostro ordinamento, guidare in stato di ebbrezza costituisce reato ai sensi dell’art. 186 del Codice della Strada. Ma cosa accade se una persona, dopo aver bevuto alcolici, decide di non guidare e si mette a dormire in auto? È comunque punibile?

La giurisprudenza ha affrontato più volte il tema, chiarendo che il solo fatto di trovarsi in un veicolo in stato di ebbrezza non è di per sé sufficiente a configurare il reato. Tuttavia, in alcuni casi, si può ugualmente essere perseguiti, sulla base del principio di “presunzione di guida”

Secondo la Cassazione penale, affinché si possa configurare il reato, è necessario che vi siano indizi concreti che dimostrino che il soggetto abbia guidato l’auto in stato di ebbrezza, anche se non colto in flagranza. Ad esempio, se l’auto è parcheggiata in modo anomalo, se il motore è ancora caldo, o se ci sono testimoni che confermano la circostanza, questi elementi possono costituire una presunzione di guida sufficiente per procedere penalmente.

In tal senso, si è espressa la Cassazione penale, che ha confermato la condanna di un imputato trovato a dormire al posto di guida, in evidente stato di ubriachezza, con l’auto parcheggiata male e con il motore ancora caldo. Per la Suprema Corte, la posizione dell’imputato e le circostanze concrete erano “gravi, precise e concordanti” nel far presumere che egli avesse condotto il veicolo poco prima.

Vi è poi il criterio dell’attualità della guida,
un altro elemento decisivo che riguarda la vicinanza temporale tra l’assunzione di alcol e la guida effettiva. Se il soggetto si trova nel veicolo ma non è dimostrabile che abbia guidato recentemente, il reato non può dirsi integrato. In assenza di prove concrete, non è sufficiente la sola presenza nell’abitacolo per fondare la responsabilità penale.

Esiste, dunque, un confine labile tra prudenza e rischio: mettersi a dormire in auto per non guidare dopo aver bevuto può apparire un atto prudente, ma può rivelarsi rischioso se non si presta attenzione alle circostanze.
Il consiglio del legale è di evitare comunque di sedersi al posto di guida, spegnere completamente il motore e, se possibile, lasciare le chiavi lontano dal cruscotto, per allontanare ogni dubbio di una possibile guida in stato di ebbrezza.

In definitiva, la punibilità dipende da un insieme di fattori concreti: la linea è sottile, e in caso di dubbio può scattare l’accertamento penale.

La guida sotto effetto di alcolici è diventata una vera e propria emergenza sociale, ed il numero sempre crescente di vittime innocenti giustifica in pieno un atteggiamento normativo che potrebbe apparire eccessivamente restrittivo!

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